L’artista Raphael Dallaporta fa emergere oggetti sconosciuti dall’oscurità: ma di cosa si tratta?

Per mano dell’artista Raphael Dallaporta, misteriosi oggetti emergono dal buio, come da un’altra dimensione. Sembrano levitare nell’oscurità, sospesi tra spazio e tempo.
Si tratta di una versione fotografica della “natura morta” pittorica di alcuni secoli fa. Un tempo si dipingevano fiori e frutti, adesso si fotografano oggetti non identificati!

Quello che non sapete però, è che in realtà voi questi oggetti li conoscete benissimo, almeno di nome. Così come sicuramente ne conoscete l’utilizzo.
Tuttavia grazie a delle eccellenti tecniche fotografiche, la loro funzione è stata apparentemente offuscata da un fascino estraniante e mortale.

Per il momento mi limiterò a mostrarveli uno dopo l’altro senza rivelare alcun dettaglio.
A fine articolo vi dirò di che cosa si tratta, sempre che non l’abbiate capito prima voi!

 

Allora avete indovinato di che cosa si tratta?

Quelle che avete visto fin’ora purtroppo sono innumerevoli tipologie di mine antiuomo, adoperate durante la guerra.
La collezione di foto dell’artista prende il nome di “Antipersonnel“, un nome che dice tutto. Qui il sito dell’artista.


Lo scopo di queste foto, spiega Raphael Dallaporta, è di sensibilizzare le persone su quanta sofferenza possano causare oggetti così apparentemente inoffensivi e a tratti affascinanti per colori e forme. Aggiunge che per rievocare il dolore antico, ha preferito non mostrare sangue o foto cruente con uomini, donne e bambini mutilati dagli effetti di simili armi, bensì le armi stesse: variopinte, multiforme e letali.

Ne esistono in produzione oltre 340 tipologie diverse e si calcola che nel 2011 i morti causati da mine esplose siano stati 5197, un terzo dei quali bambini.
Rimuovere le mine da un terreno minato (si dice anche “sminare”) richiede tempo ed è un lavoro molto costoso. Le mine “dimenticate” inoltre, diventano inattive all’incirca dopo 40 anni. Ad oggi il loro uso è stato vietato nella maggior parte delle nazioni del mondo. Non hanno tuttavia aderito Stati Uniti, Russia, Cina, Cuba e Israele.
Secondo una stima, ogni 20 minuti nel mondo un uomo calpesta una mina rischiando la morte o la mutilazione.

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