Hiramatsu Tsuneaki: l’oscuro e misterioso fotografo delle lucciole

fotografo delle lucciole

Per circa dieci anni l’aspirante fotografo Hiramatsu Tsuneaki ha passato le notti estive tra le foreste vicine a Niimi, nella prefettura di Okayama in Giappone, con l’intento di immortalare la spettacolare e luminosissima stagione di accoppiamento delle lucciole, quando maschi e femmine si scambiano segnali intermittenti in un maestoso concerto di luci. Inutile dire che a diventare fotografo delle lucciole, Tsuneaki ci è riuscito benissimo, ottenendo risultati strabilianti:

Appena si fa notte, Tsuneaki comincia a fotografare i giochi aerei delle lucciole, servendosi di una tecnica particolare chiamata “slow shutter” (otturatore lento), che consiste in grandi aperture di diaframma e in tempi di esposizione di circa 8 secondi. Alcune operazioni di post-produzione hanno poi migliorato qualitativamente la resa quasi “magica” delle foto.

Gli scatti del fotografo delle lucciole si sono presto diffuse per il web e sono perfino state incluse in una mostra museale chiamata “Creatures of Light: Nature’s Bioluminescence” (Creature di Luce: la bioluminescenza della Natura).

Ma per Hiramatsu il riconoscimento della propria arte è solo secondario. Ciò che gli preme di più è sottolineare l’apprezzamento che ognuno deve avere nei confronti del mondo naturale e delle magie che esso nasconde.

Una curiosità: nei tempi antichi le lucciole venivano realmente impiegate come fonti di luce alternativa. In paesi come la Cina, il Giappone, l’India e l’America Meridionale le lucciole venivano – a mo’ di candele – messe dentro dei vasetti trasparenti con un tappo che permettesse loro di respirare e di ricevere l’ossigeno necessario per innescare la reazione chimica con la sostanza contenuta nel loro corpo responsabile di quella luce (la luciferina).

Nelle aree in cui Hiramatsu si è recato per fotografare le lucciole il governo ha imposto anche rigide sanzioni per chi non rispetta una serie di regole.
La più importante? Non fotografare le lucciole col flash e oscurare i display delle macchine fotografiche così da non disturbare i processi naturali di accoppiamento degli esemplari.

Lo stesso fotografo delle lucciole Tsuneaki dice “Le lucciole si vedono poco nelle aree in cui sono presenti insediamenti umani. Da quando all’interno di quella foresta ho avvertito lo splendore ed il mistero della natura, sono stato felice che molti altri potessero condividere quelle stesse sensazioni che ho provato io”. 

E allora perchè non condividere anche noi l’emozione di uno spettacolo tanto meraviglioso quanto irripetibile come quello della natura?